Sito storico di Scicli Net - Scicli on the web non aggiornato dal 2009
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La città di Scicli, di recente
inserita nell'Heritage List (patrimonio
mondiale) dell'Unesco, è situata
nella parte sud orientale della Sicilia,
in Provincia di
Ragusa. |
Del suo territorio fanno parte le borgate
di Donnalucata, Playa
Grande, Cava d'Aliga (con Bruca), Arizza e Sampieri (con Pisciotto),
tutte sul litorale a ridosso del Canale di Sicilia,
difronte all'isola di Malta. Il suo principale sobborgo (ex Villaggio Aldisio) prende il nome di Jungi. I suoi abitanti (sciclitani) sono oltre 26000 (stima 2005). |
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L'origine della città di
Scicli si può far risalire al
periodo III Siculo (che comprende gli anni dal 1500 a.c.
all'800 a.c.). Probabilmente prese il nome dai suoi fondatori, i Siculi, nome poi riportato dagli Arabi in Shiklah. Diverse spiegazioni sono state avanzate a questo riguardo, ma la spiegazione più attendibile è da riferire al fatto che nel suo territorio, e in particolare sul colle di San Matteo, dove per secoli abitavarono gli sciclitani, avessero preso istanza i Siculi. La città antica, infatti, sorgeva sulla collina di San Matteo e di ciò fanno fede grotte e sepolcri presso la zona detta di Chiafura (di cui si occupò negli anni '50 Pierpaolo Pasolini), e le rovine del Castello dei Tre Cantoni. Oggi la città si estende tra tre cave ("valloni", le ha chiamate Elio Vittorini ne Le Città del Mondo, in direzione del Mare Nostrum (Canale di Sicilia), su una larga pianura delimitata tutt'intorno da colline. |
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La città fu
colonizzata dai Greci e dai
Romani. Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente fu soggetta ad invasioni barbariche e gli Arabi divennero padroni di Scicli (come di tutta la Sicilia, del resto). In particolare Scicli cadde sotto il dominio musulmano nell'anno 864. Così, nella prima metà del XII sec., il geografo arabo Al-Idrîsi descriveva Scicli nel Kitâb nuzhatu-l mushtâq ecc. (Libro per il sollazzo di chi si diletta a girare il mondo), più noto come Libro di Re Ruggero: "La rocca di Shiklah posta in alto sopra un monte, è delle più nobili, e la sua pianura delle più ubertose. Dista dal mare tre miglia circa. Il paese prospera moltissimo: popolato, industre, circondato da una campagna abitata provvisto di mercati... Presso Shiklah è ancora una fonte chiamata 'Aynu-l Awqât(Donnalucata) [cioè "fonte delle orazioni", ndr], così' detta perché l'acqua non vi sgorga se non durante le ore della preghiera". A causa delle inimicizie tra le fazioni dei Saraceni e per la crescente potenza militare, i Normanni di Ruggero e Costanza d'Altavilla ebbero la meglio su questi ultimi e Ruggero d'Altavilla nel 1061 iniziò la riconquista della Sicilia in nome di Santa Romana Chiesa. Si fa risalire al 1091 la vittoria dei Normanni sui Saraceni e la liberazione di Scicli. Si narra, a tal proposito, della miracolosa discesa della Madonna a Cavallo, detta pertanto a Scicli Madonna delle Milizie o dei Milici, che avrebbe confuso e sbaragliato i Saraceni. |
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![]() Il Municipio di Scicli |
La peste del 1626, l'invasione delle
cavallette nel 1687 e il terremoto del 1693 indussero gli
sciclitani a trasferirsi verso valle, abbandonando il Colle
di San Matteo (vecchia Chiesa Matrice) e le altre colline
abitate. Nel 1713 la Sicilia venne assegnata a Vittorio Amedeo di Savoia, ma la Contea di Modica (e quindi anche Scicli) restò sotto il dominio del Re di Spagna e gli Spagnoli segnarano profondamente la mentalità e la cultura (nonché la lingua) siciliana e sciclitana. Dopo il Trattato di Vienna, nel 1815, Scicli fu retta dal Decurionato, ovvero da dieci membri e dal capo del Comune. |
Anche Scicli fu percorsa da moti risorgimentali e nel
1860 fu proclamata dai Garibaldini l'annessione della
città al Piemonte e Garibaldi fu
nominato "dittatore supremo" in nome dei Sovrani di
Casa Savoia. Il resto è storia recente, comune alla Sicilia,
all'Italia e all'Europa. |
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Testi a cura di Salvo Micciché Fonti: |