Mentre il Gran Conte Ruggero d'Altavilla e il Capitano normanno ispezionano la fortezza del Castello di Scicli, giunge la notizia del combattimento sulle coste sciclitane tra Sciclitani e Saraceni. Un messaggero siciliano prega Ruggero di intervenire.
A Donnalucata sbarca la nave saracena Stambul.
L' Emiro Belcane, sceso a terra, ispeziona le truppe e le prepara alla battaglia. Ruggero manda un Ambasciatore per invitare Belcane a lasciare l'Isola, che non è tributaria, se non del Conte Normanno e del suo governo; Belcane non ascolta le parole dell'alto dignitario, sostenendo di essere lui il Signore della Sicilia.
Un eremita tenta di convincere Belcane ad evitare spargimenti di sangue, ma l'Emiro resta fermo nel suo intento bellicoso.
Ruggero, avvertito dall'Ambasciatore dei bellicosi intenti di Belcane si reca personalmente incontro all'Emiro, che pretende il tributo. Ruggero rifiuta, ribadendo che la Sicilia non è tributaria di nessuno, ma appartiene ai Normanni.
All'insistenza di Belcane, Ruggero dichiara guerra con le parole: "Tu Vuoi guerra? E guerra sia!".
Appare dal cielo la Vergine Maria su un bianco cavallo, nella destra una spada. Una nebbia fitta confonde i Saraceni e i Normanni possono agevolmente vincere la battaglia.
Ruggero e le sue Milizie rendono omaggio alla Madonna.
Un Angelo canta in cielo le lodi di Maria e la vittoria dei Cristiani.
L'anno di Nostro Signore 1091, in tempo di quaresima, venne nella Marina di Micenci, ora detta Donnalucata, l'Emiro Belcane Saraceno con un grande esercito per sbaragliare i fedeli cristiani e la nostra Isola, ma non vi riuscì perchè tutto il popolo di Scicli si mosse, si armò ed accorse per costringerlo alla fuga perchè vedendo il gran numero degli infedeli si prostrò in preghiera implorando Nostro Signore Gesù Cristo e la Vergine Maria della Pietà di infonder loro forza e coraggio per scacciare i Saraceni...
E in quell'istante videro una nuvola dal cielo che splendeva come il sole, dentro la nuvola stava la Vergine, nella destra una spada, che esortava il popolo dicendo: Eccomi, città diletta, ti proteggerà la mia destra...
Allora si alzarono immediatamente e videro i soldati dell'esercito dei normanni accorrere come aquile veloci per aiutarli, e si mossero tutti come fulmini sopra gli infedeli e li sconfissero...
E fu tale la confusione e lo spavento, che si uccisero essi stessi, come fossero cani rabbiosi...
...E la Vergine Maria della Pietà fu detta Santa Maria delle Milizie Protettrice degli Sciclitani e si stabilì di celebrare la festa ogni anno, nel giorno di sabato precedente la Domenica di Passione, giorno solenne della Battaglia, e così fu liberata la nostra terra per sempre.
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Testo originale: Prof. Pacetto Vanasia
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